Today I'm at the House of Sinn with another mistress friend. We have decided to bring along a photographer to do a photoshoot of us. We also have our slave present to give the shoot some authentisity. He is on his knees and wearing a collar and leash so I can easily control him, he has also been warned to be on his best behavour for the shoot. We tell the photographer to go with the flow and just take some pictures. We begin by giving our bitch of a slave a few slaps, and getting him to lick our boots. The photographer, makes a comment and thinks we are a little to...
ENGLISH SPEAKING
Today I'm at the House of Sinn with another mistress friend. We have decided to bring along a photographer to do a photoshoot of us. We also have our slave present to give the shoot some authentisity. He is on his knees and wearing a collar and leash so I can easily control him, he has also been warned to be on his best behavour for the shoot. We tell the photographer to go with the flow and just take some pictures. We begin by giving our bitch of a slave a few slaps, and getting him to lick our boots. The photographer, makes a comment and thinks we are a little too hard on our slave. We quickly inform him that this is normal and that's what we do to our slaves, and he's just to continue to take the pictures. My friend lights a cigarette and wants to use the slave's mouth as a ashtray. She tells the photographer, and asks him to make sure to capture everything. During the shoot the photographer once again makes remarks about our treatment of our bitch of a slave. Saying "There's no need to treat him like that" We instantly remind our snapper of his position, and tell him if he is not careful he will be taking our slave's place. With some more torment of our slave, and most of the photoshoot almost over. We decide to constrai the photographer to his knees, and give his camera to our slave. We laugh with pleasure at our new addition, and I'm sure he hadn't planned to find himself our photographer slave...
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ITALIAN
Mi trovo nella fantastica location dell'House of Sinn insieme ad un amica Mistress. Abbiamo convocato un fotografo per fare un book su di noi. Per rendere più piccante ed ancora più autentico il servizio fotografico, c'è anche uno dei nostri schiavi. E' in ginocchio ai nostri piedi, collarizzato e con guinzaglio e lo abbiamo catechizzato di comportarsi degnamente durante il servizio. Consigliamo al fotografo di seguire i nostri movimenti e le nostri azioni senza chiederci di metterci in posa. Amiamo essere spontanee, autentiche al 100%.Ordiniamo allo schiavo di leccare i nostri stivali tra uno schiaffo e l'altro di entrambe. Il fotografo pensa che siamo un po' troppo rudi con lo schiavo. Rispondiamo che tutto ciò è normale, e che quello che sta vedendo è il trattamento che riserviamo di solito ai nostri sottomessi e che lui deve preoccuparsi solo di fare delle ottime foto. La mia amica accende una sigaretta e vuole usare la bocca dello schiavo come posacenere. Lo dice al fotografo e gli chiede di assicurarsi di catturare tutto con la macchina fotografica. Tra uno e l'altro, il fotografo ancora una volta si lascia andare a delle osservazioni; "Non c'è bisogno di trattarlo in quel modo" .Stufe dei suoi inutili, schiocchi e insulsi commenti, lo avvisiamo che se non chiude la bocca prenderà il posto dello schiavo. Ci divertiamo ancora un po' ad abusare della nostro sub per arrivare alla fine del servizio fotografico. Ma Io e la mia amica decidiamo di punire l'insolenza del fotografo ordinandogli di cedere la macchina fotografica allo schiavo e di inginocchiarsi ai nostri piedi. Ridiamo soddisfatte di questo nuovo adepto, sicure del fatto che non avesse programmato di divenire da fotografo di uno schiavo a schiavo fotografato...
